martedì 31 maggio 2022

Metabolismo lento: cosa fare per velocizzarlo

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Quali sono le cause del metabolismo lento e come velocizzarlo per dimagrire e riacquistare la forma fisica desiderata

ATTENZIONE: questo è un articolo a solo scopo informativo, non redatto da medici specialisti. Ogni dieta dimagrante o l'assunzione di integratori alimentari deve essere prescritta da uno specialista nutrizionista e seguita sotto stretto controllo medico.

È diffusa la tendenza a “giustificare” i chili di troppo dando la colpa al metabolismo lento. Ma quanto incide davvero sulla nostra forma fisica? Di certo, il metabolismo pigro non contribuisce alla perdita di peso ed è spesso la conseguenza, e non la causa, di sovrappeso e obesità.
Ecco perché occorre fare molta attenzione a ciò che si mangia ricorrendo, all’occorrenza, a rimedi naturali e “buone abitudini” in grado di ristabilire il benessere dell’organismo. 

Metabolismo lento: cosa fare

L’alimentazione influenza inevitabilmente il metabolismo. Diete ipocaloriche troppo ferree, in particolare, possono innescare rallentamenti e generare stress: ci si “sfoga” a tavola con grandi abbuffate per sopperire ai “sacrifici”, con conseguenze negative per la salute. Così facendo, si rischia di riprendere in breve tempo i chili persi in precedenza. 

Risulta, pertanto, fondamentale evitare il fai da te, come la cosiddetta “dieta del minestrone”, finalizzata più alla depurazione dell’organismo che alla perdita dell’adipe, e bilanciare il proprio programma alimentare e l’apporto calorico, affidandosi a cibi freschi, ricchi di nutrienti e privi di tossine, insieme a sessioni d’allenamento volte all’accelerazione del metabolismo basale sia in movimento che a riposo. 

✔ Cosa significa accelerare il metabolismo


Il primo passo da compiere è quello di adottare un regime alimentare che consenta di bruciare calorie e grassi in eccesso. Attenzione ai carboidrati, da consumare moderatamente, con un occhio di riguardo per indice e carico glicemico, ovvero l’impatto che un pasto glucidico può avere sulla glicemia. È indispensabile, inoltre, prediligere (ma non criterio!) proteine nobili, micronutrienti essenziali, presenti soprattutto in frutta e verdura, e grassi salubri insaturi, come Omega 3 e 6. Questi ultimi incentivano la combustione dei grassi accumulati per produrre energia. Via libera, dunque, a semi oleosi, avocado, olio extravergine di oliva: caratteristiche comuni alla dieta chetogenica, fatta dall’80% di grassi, e dal 20%, rispettivamente, di carboidrati e proteine. Si può seguire, però, per brevi periodi e solo se non si soffre di patologie mediche che possano peggiorarne gli effetti. 

Ma se, nonostante un’adeguata alimentazione, il nostro ritmo metabolico rimane basso e non ci consente di bruciare più di tanto le calorie e quindi l'adipe immagazzinato, è opportuno ricorrere a supplementi ad azione termogenica, mix di estratti vegetali aventi anche proprietà lipolitiche. La termogenesi, nello specifico, è il processo con cui il corpo crea calore per mantenere equilibrata la temperatura. A tal proposito, l’energia assunta con gli alimenti viene trasformata in calore grazie all’ausilio dei mitocondri. Questo permette di consumare quantità significative di lipidi, grazie all'effetto “brucia grassi” che coadiuva il dimagrimento. Intervenendo sulla scomposizione delle riserve di grasso, inoltre, le sostanze termogeniche formano substrati energetici sotto forma di ATP, sempre disponibili.

Cause del metabolismo pigro

Prima di scendere nel dettaglio dei rimedi più efficaci, è necessario capire quali sono le cause alla base del metabolismo lento. Oltre all’alimentazione squilibrata e a stati di digiuno prolungato, tra i fattori scatenanti ricordiamo:
  • sedentarietà;
  • stress psicofisico e insonnia;
  • disfunzioni ormonali e ipotiroidismo;
  • abuso di alcol, tabacco e farmaci;
  • intossicazione da tossine alimentari, contenute in verdure non biologiche, cibi preconfezionati, come quelli da forno, carni da allevamenti intensivi.
Disturbi patologici e stili di vita sregolati che possono provocare anche cellulite e ritenzione idrica, incidendo su stoccaggio dell’adipe e stagnazione dei liquidi. 

metabolismo pigro

Come accelerare il metabolismo lento

Per velocizzare il metabolismo lento, occorre innanzitutto controllare il proprio introito calorico quotidiano. Se si introduce una quantità ridotta di calorie, è consigliabile sospendere la dieta e rialzare progressivamente l’apporto calorico. Il suggerimento è quello di inserire 200 kcal in più ogni settimana e, dopo un attento calcolo, ricondizionare l’organismo tagliando quelle in eccesso, senza incappare in restrizioni eccessive. 
I parametri da considerare sono: per un uomo kg* x 20-22, per una donna kg* x 18-20.

Serve, in ogni caso, aumentare le dosi di proteine nobili che accelerano il metabolismo anche del 15-20%, e ridurre i carboidrati, senza eliminarli, altrimenti il rischio sarebbe quello di privare i muscoli delle riserve di glicogeno, utili alla produzione di energia, soprattutto per chi fa sport. 
L’attività fisica, dal canto suo, ci aiuta a risvegliare il metabolismo pigro, anche seguendo delle buone abitudini come: 
  • allenarsi 3-4 volte a settimana, restando attivi nei giorni di riposo, magari facendo delle lunghe passeggiate; 
  • alzarsi presto la mattina rimodula il ritmo metabolico, bruciando i grassi accumulati sin dal risveglio;
  • fare piccoli snack tra un pasto e l'altro allevia la fame e velocizza il metabolismo. 
  • bere un bicchiere d’acqua con succo di limone appena svegli disintossica il sistema digestivo, contribuendo nel suo piccolo alla perdita di peso. 
  • dormire 8-9 ore per notte può scongiurare la comparsa di obesità e diabete.
Associate all'assunzione costante di queste sostanze benefiche per il metabolismo lento, potremo così dimagrire più rapidamente in maniera naturale, grazie a:
  • gli omega 3, acidi grassi in grado di bloccare l’accumulo di adipe: stimolano il consumo calorico e regolano i livelli di insulina; 
  • la L-Tirosina, aminoacido che interviene direttamente sui neurotrasmettitori (adrenalina, noradrenalina, dopamina): precursore della tiroxina, ormone tiroideo, sostiene il dispendio energetico e il metabolismo basale; 
  • la forskolina, estratto della pianta Coleus Forskohlii, con azione antinfiammatoria, antiaggregante e ipotensiva; 
  • la carnitina, trasportando gli acidi grassi a catena lunga dal torrente ematico ai mitocondri, incoraggia la produzione di energia a partire dai substrati lipidici, soprattutto in fasi di ristrettezze glucidiche e caloriche.
  • la caffeina, ottimo stimolante per il metabolismo pigro, riduce la fame nervosa e ottimizza la preparazione dell’organismo all’esercizio fisico, agendo sul sistema nervoso.
Si tratta di supplementi che, tenendo conto di patologie pregresse e regime alimentare, possono produrre effetti diversi da persona a persona. È doveroso, dunque, consultare specialisti o nutrizionisti capaci di consigliare la soluzione migliore.

1 commento:

  1. Il mio si è rallentato dopo una dieta molto restrittiva (fatta non per dimagrire però) che mi ha portato a perdere 8 chili in pochissimo tempo; sto faticando moltissimo per riattivarlo, seguirò i tuoi consigli.

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