giovedì 3 ottobre 2019

La Sicilia che non ti aspetti: 4 castelli da visitare

Tra le spiagge incontaminate, le località turistiche rinomate e il mare, c'è una Sicilia che non ti aspetti, fatta di castelli, manieri e fortezze militari. Molti di loro sono ancora visitabili, altri hanno conosciuto tempi migliori, ma tutti hanno in comune origini antichissime e un ruolo di rilievo nella storia dell'isola: 4 castelli da visitare in Sicilia, che ancora in pochi conoscono.


Non c'è una città, un comune o un'altura in Sicilia che non abbia il suo castello. Che si tratti di un antico maniero, una fortezza o una torre di avvistamento, sull'isola se ne contano almeno 200, molti dei quali ancora in buono stato di conservazione e visitabili anche gratuitamente. Sono i cosiddetti castelli di Sicilia, dimore storiche ancora ben conservate o di cui restano che pochi ma possenti ruderi semi-abbandonati, che hanno fatto da sfondo o sono stati protagonisti degli episodi più rilevanti e fondamentali della storia siciliana. Tra i castelli da visitare in Sicilia ve ne sono alcuni risalenti addirittura all'età greca, poi rimaneggiati in epoca bizantina e ampliati sotto la dominazione normanna: un ricco medioevo, testimoniato dalla bellezza di questi antichissimi edifici-fortezze, come ad esempio il Castello di Caccamo, tra i più belli e meglio conservati della Sicilia, o il particolare e suggestivo Castello di Venere ad Erice.

Questo nostro viaggio tra i castelli di Sicilia però ne esplorerà 4 tra i meno noti e conosciuti, un pò fuori dai circuiti consueti ma che meritano di essere visitati, oltre al fatto che alcuni di loro sono ancora visitabili gratuitamente.

Castelli di Sicilia: 5 castelli da visitare



Torrione centrale del Castello di Aci
🏰 Castello di Aci o Acicastello

Tra le fortificazioni più suggestive della Sicilia, il Castello di Aci si distingue per la sua posizione a strapiombo sul mare, da cui si può ammirare tutto il litorale ionico, e per la caratteristica pietra nera lavica con cui fu edificato, che gli conferisce un aspetto austero e maestoso (vedi foto sopra).

Le origini del Castello di Aci risalgono all'età greca, sebbene non sia rimasto nessun resto visibile di quel periodo, tranne le testimominanze storiche di Diodoro Siculo e alcuni reperti archeologici rinvenuti sui fondali sottomarini esposti oggi nel Museo. La sua posizione strategica al largo delle coste permetteva l'assoluto controllo di quel tratto di mare fino allo Stretto di Messina.
Distrutto dagli Arabi nel 902, fu poi riedificato intorno al 1081 dai Normanni di Roberto il Guiscardo e Ruggero d'Altavilla a cui si deve la conformazione dell'aspetto attuale della fortezza con i suoi archi acuti e il grande torrione centrale.
Il castello fu in seguito concesso ai vescovi di Catania che proprio qui, nel 1126, ricevettero le sacre reliquie di Sant'Agata, riportate in patria dalla città di Costantinopoli dai cavalieri templari. All'interno del castello normanno è presente infatti un affresco che testimonia questo evento, oggi purtroppo in pessimo stato di conservazione.

Nel 1169 un'immensa eruzione dell'Etna investì il paese di Aci e la lava raggiunse la rocca dove sorgeva la fortezza, colmando il braccio di mare che la separava dalla terraferma.
Il castello restò ai vescovi di Catania fino alla fine del 1200 quando Federico II di Svevia lo inserì nel Demanio Regio. Da allora la fortezza conobbe alterne vicende e fu teatro dei sanguinosi scontri tra aragonesi e angioini, che si contendevano il dominio dell'isola tra il 1300 e il 1400. Con l'avvento dei Vicerè aragonesi, il castello conobbe un periodo di rinnovata importanza, soprattutto per la sua valenza strategica, sede permanente di una guarnigione che difendeva il tratto di mare circostante.
Nel 1528 l'imperatore Carlo V concede la libertà ad Aci che diventa un comune indipendente. In questo periodo anche il castello subisce una poderosa ristrutturazione e intorno alla metà del 1600 passa alla famiglia Massa. Il terremoto del 1693 provoca ingenti danni alla fortezza che tuttavia viene ristrutturata, restando fino alla prima metà del XVIII secolo come prigione del comune di Aci.
Un altro terremoto del 1818 reca gravi danni alla struttura del castello che da quel momento subisce un progressivo abbandono.
Il castello di Acicastello tuttavia ispirò in questo periodo a Giovanni Verga la novella "Le stoffe del Castello di Trezza" che, tra amori, tradimenti e fantasmi, narra le affascinanti vicende di don Garzia e di donna Violante.

  • Cosa vedere al Castello di Aci 
Il castello di Aci o Acicastello (spesso si tende a confondere il comune limitrofo con la struttura del castello) si trova in una bellissima posizione a strapiombo sul mare dal quale si gode di una vista panoramica a 360° del litorale fino alla vicina Acitrezza e del paese su cui sorge. La piattaforma lavica che circonda la base del promontorio è costituita da una particolare quanto inusuale spiaggia rocciosa che spicca sul mare cristallino, apprezzato soprattutto dai vicini cittadini di Catania.
I fondali basaltici conferiscono al mare intorno alla rocca una particolare colorazione scura.
Al suo interno il castello di Aci ospita un piccolo giardino botanico (ricco di piante grasse endemiche della zona e non solo), una sala espositiva (ex Cappella Bizantina) dedicata al pittore Jean Calogero e i suoi tre dipinti a olio “Riviera dei Ciclopi”, “Aci Trezza” e “Aci Castello” donati dalla famiglia al Comune, e il Museo Civico, in cui sono esposti interessanti reperti archeologici, paleontologici e mineralogici.
Dei resti dell'antico castello-fortezza degni di nota sono il torrione quadrangolare centrale e la terrazza, da cui si domina l'intero golfo circostante. La struttura consta di altri ambienti, molti dei quali occupati dal museo civico. L'antico ponte levatoio è stato sostituito nei secoli da una scalinata in muratura che si inerpica sull'unico lato accessibile dalla terraferma, rispecchiando la struttura comune a molti castelli normanni medioevali.

  • Orari e Biglietti
Il castello è aperto alle visite tutti i giorni, compresi i festivi.
Orario invernale: 9.00 – 13.00 15.00 – 17.00
Orario primaverile: 9.00 – 13.00 15.00 – 19.00 (soggetto a variazioni)
Orario estivo: 9.00 – 13.00 16.00 – 20.30 (soggetto a variazioni)
Biglietto intero: 3,00 euro (compresa visita al Museo)
Biglietto ridotto: 1,00 euro (bambini dai 7 ai 10 anni), 1,50 euro (anziani over 65) e 2,00 euro  (studenti scuole medie e superiori).
Biglietto gratis: bambini da 0 a 6 anni, cittadini residenti e ogni prima domenica del mese.

  • Castello di Aci e dintorni
Se vi trovate da quelle parti non potete perdervi una passeggiata sul lungomare fino ad Acitrezza, ad ammirare i faraglioni al largo sul mare che la leggenda vuole siano stati scagliati dal gigante Polifemo contro la nave di Ulisse in fuga. Il castello di Aci si trova inoltre a pochi km dal centro storico di Catania e dalle più belle spiagge del litorale.

Veduta del Castello di Mussomeli
🏰  Castello Manfredonico di Mussomeli

Il castello normanno di Mussomeli è uno dei castelli meglio conservati della provincia di Caltanissetta: un "nido d'aquila" abbarbicato sulla viva roccia, ricco di fascino e di mistero.

Fu edificato nel 1370 da Manfredi III Chiaramonte, dal quale prende il nome,  impressionato dalla posizione strategica e inespugnabile che offriva quello sperone di roccia che dominava tutta la vallata a 360 gradi.
Teatro della lotta contro gli Aragonesi, nel 1392 passò definitivamente nelle mani di Guglielmo Raimondo Moncada, nominato feudatario delle proprietà un tempo appartenenti alla stirpe Chiaramontana.
Da allora si successero diverse famiglie aragonesi e catalane: dai Moncada ai Castellar, dai Perapertusa ai Ventimiglia, fino alla famiglia Del Campo, ultimo barone di Mussomeli.
Intorno alla metà del 1500 il castello di Mussomeli venne conquistato dal conte Cesare Lanza, famoso per aver ucciso la figlia Laura, contessa di Carini. La fortezza fu abitata dai Lanza fino al 1603, quando il conte Ottavio e i suoi dieci figli si trasferirono in un palazzo in centro. Da quel momento il castello venne adibito a carcere e conobbe un lento declino. Nel 1884 gli eredi Lanza e baroni di Trabia eseguirono i primi lavori di restauro, completati in seguito dall'architetto Ernesto Armò nei primi anni del Novecento.

Ingresso del piano nobile, Castello Manfredonico Chiaramontano di Mussomeli (CL)

Veduta della corte interna del castello di Mussomeli

Castello di Mussomeli: camera da letto
  • Cosa vedere al Castello di Mussomeli
Il castello manfredonico di Mussomeli è ben conservato e offre ancora uno spettacolo indefinibile: le mura merlate, gli archi e le volte, le bifore, le colonne intagliate nelle pareti, tutto sembra ancora testimoniare la grandezza e la maestosità di questa antica dimora baronale.

La corte interna si articola in due livelli: al primo livello ci sono le stalle, ora ristrutturate e adibite a sala congressi, mentre dal secondo livello si accede alla corte, alla cappella e al piano nobile, la residenza dei signori del castello.
Alcune stanze conservano ancora dei mobili d'epoca (risalenti alle famiglie nobili che hanno occupato il castello fino all'inizio del secolo scorso), come nella Sala dei Baroni, dove è possibile ammirare anche un'armatura completa del '500, e la camera da letto padronale.


La Sala dei Baroni, Castello di Mussomeli
La corte esterna è circondata da mura merlate intervallate da bifore dalle quali è possibile vedere tutta la vallata e il paese circostante. Di fronte agli alloggi signorili, sorge la Cappella, una volta adorna di affreschi ora quasi del tutto scomparsi.
Esiste anche un terzo livello, in cima alla Rocca, ma inaccessibile perchè in fase di restauro.

Molto interessanti anche i sotterranei una volta adibiti a carceri e a cisterne per l'acqua, scenario di torbide leggende, in cui sembra si nasconda il fantasma del soldato spagnolo Guiscardo de la Portas...

  • Orari e Biglietti 
Pagando il biglietto d'ingresso si ha diritto anche all'accompagnamento di una guida che illustra e racconta tutta la storia e le vicissitudini della fortezza.
Biglietti e Orari
Biglietto intero: 4,00€
Biglietto ridotto: 2,00€
Bambini fino a 6 anni gratis
Orario Estivo (dal 25 aprile): tutti i giorni tranne il lunedì dalle 09.15 alle 12.45, dalle 15.15 alle 18.45
Orario Invernale: dalle 09.15 alle 12.45

  • Castello di Mussomeli e dintorni
Se pensate che la rocca dove sorge il castello sia unica nel suo genere, basta percorrere ancora qualche km per ritrovarsi nella vicina cittadina di Sutera, inserito tra i borghi più belli d'Italia, dominato dalla Montagna di San Paolino, su cui sorge l'omonimo e antico santuario.
Veduta del Castello di Mussomeli

Castello di Mazzarino
🏰  Castello di Mazzarino

La cittadina di Mazzarino è uno degli esempi più brillanti e preziosi del barocco siciliano della provincia di Caltanissetta: le sue chiese e i suoi monumenti non mancano di impressionare piacevolmente i turisti di passaggio nell'entroterra nisseno. Mai quanto però appena vicini a U' Cannuni, il castello-fortezza di cui oggi restano pochi ruderi.

L'origine del castello è ancora poco nota: si pensa che fosse una fortezza araba (vista la sua posizione strategica che domina tutta la vallata intorno a Mazzarino). Le prime notizie ufficiali del castello di Mazzarino si hanno  però intorno al 1282-1292 quando Stefano Branciforti acquistò il castello. Rimasto proprietà Branciforti fino alla fine del 1700, fu restaurato intorno al XIV secolo, a cui seguì un lento abbandono. La famiglia baronale infatti abitò il castello fino alla fine del XV secolo per poi trasferirsi definitivamente nel lussuoso palazzo che fecero edificare in città.

Torre del Castello, detto U' Cannuni
Oggi rimangono pochi resti che però sono abbastanza efficaci per testimoniare l'imponenza dell'antico castello: restano ancora una torre cilindrica (dalla quale deriva il nome U'Cannuni, per la particolare forma di cannone) e alcuni muri perimetrali che delimitavano la corte interna. Pochi ruderi che però contribuiscono a sottolineare il fascino di questo posto. Non a caso, anni fa, fu scelto come set di alcune scene della celebre fiction Rai, La Piovra.
Accanto al castello è stato edificato anche un moderno anfiteatro, dove d'estate si tengono degli spettacoli, in una cornice sicuramente strabiliante.
Il castello non ha un nome ufficiale: solitamente viene detto Castelvecchio o, come già citato, U'Cannuni, ed è visitabile gratuitamente.

  • Cosa vedere nei dintorni del Castello di Mazzarino

Poco distante dalla sede del castello sorge l'antica e piccola Chiesa di S.Francesco di Paola, costruita intorno al 1300, che molto probabilmente doveva esserne l'antica cappella. Da visitare il centro storico di Mazzarino con le sue chiese monumentali, alcune di origine normanna e ricostruite in stile barocco siciliano, come la Basilica di SS. Maria del Mazzaro e la Chiesa di S. Maria La Neve, e Palazzo Branciforti, dimora dei signori della città.

Vista del Castello di Mazzarino (CL)

Resti della corte centrale del Castello di Mazzarino


Fossato del Castello Eurialo
🏰 Castello Eurialo

Sebbene restino ormai delle rovine dell'antica fortezza, il Castello Eurialo è forse uno dei più antichi castelli ancora visitabili della Sicilia. Una delle tante testimonianze della Magna Grecia che sorgono a Siracusa, la città più "ellenica" dell'Occidente.

Il castello fu fatto costruire da Dionisio I in sei anni, fra il 402 ed il 397 a.C., per rafforzare la difesa dell'Epipoli (città alta) dall'imminente attacco dei Cartaginesi. La fortezza infatti era il punto di unione tra le mura difensive che circondavano la città, lunghe 27km (ancora visibili in alcuni tratti).
Il nome Eurialo deriva dal greco eyryelòs, testa di chiodo, probabilmente per la forma del promontorio su cui sorge.
La sua valenza strategica dipendeva particolarmente dalla sua posizione: dall'alto del promontorio era infatti possibile controllare tutta la città di Siracusa, il porto e il golfo circostante.
Secondo le fonti storiche, fu da qui che Archimede difese sino all'ultimo la città grazie all'installazione dei suoi leggendari macchinari.
Dopo la conquista romana della città nel 212 a.C. ad opera del Console Marcello, il castello Eurialo fu poi modificato e ricostruito fino all'età bizantina, sempre a scopo militare.

Castello Eurialo (SR)

  • Cosa vedere al Castello Eurialo di Siracusa
Oggi del castello rimangono poche ma possenti rovine, muri perimetrali e gallerie sotterranee, per una superficie totale di 15.000mq.
Il castello è diviso in vari corpi, separati fra loro da tre fossati scavati nella roccia (oggi ne sono visibili solo due, il "B" e il "C").
Sul fossato "B" sorgeva una terrazza su cui stazionava una batteria di catapulte (alcune delle quali ideate proprio da Archimede) che potevano bombardare dall'alto gli assalitori.

Il mastio principale, a base trapezoidale, si elevava al riparo di un ulteriore, profondo fossato (il "C", che è visitabile) e di cinque torri alte più di 15 metri, il Pentapylon, di cui rimangono le fondamenta e dove un tempo venivano alloggiate il resto delle catapulte.
Ai lati, le soglie indicano lo spazio in cui sorgevano gli alloggiamenti dei soldati, mentre nella parte centrale sorgevano le cisterne per l'acqua, risalenti all'epoca bizantina.
Il percorso archeologico conduce infine verso un ulteriore fossato laterale da dove parte una fitta rete di gallerie sotterranee, la parte meglio conservata perchè scavata direttamente nella roccia bianca, che servivano alle truppe per spostarsi da una parte all'altra e sorprendere il nemico.
Il paesaggio circostante è forse la parte che più affascina: il bianco della pietra calcarea si fonde con l'azzurro intenso del mare che si estende all'orizzonte, in un contrasto di colori formidabile.

  • Orari e biglietti
Ingresso: tutti i giorni dalle 9,00 alle 18.00
Biglietto singolo intero: 4,00 €
Biglietto singolo ridotto: 2,00 € (minori di 25 anni muniti di documento)
Biglietto gratis: minori di 18 anni e ogni prima domenica del mese.

  • Castello Eurialo e dintorni
Una visita alla città di Siracusa è d'obbligo, considerata la "Roma di Sicilia": tra aree archeologiche, musei, monumenti, castelli e il ricco centro storico di Ortigia, il castello Eurialo ne è solo un piccolo assaggio.

Resti delle cinque torri del Castello Eurialo

Particolare delle gallerie del Castello Eurialo

7 commenti:

  1. Purtroppo della Sicilia ho visto poco, ma quel poco mi sono dedicata a siti culturali, non strettamente turistici.
    Dei posti che descrivi invece mi parlava con estasi mio padre che ha più volte goduto della vista delle vostre meraviglie, quando faceva l'arbitro.

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  2. Io sono affascinata dai castelli. Ecco un motivo in più per visitare presto la Sicilia.

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  3. Anche meraviglia questi castelli le tue immagini mi hanno rapito l'attenzione

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  4. Conosciamo molto bene il Castello di Acicastello ma ci piacerebbe visitare anche gli altri. Da un po' di tempo vorremmo organizzarci per vedere il Castello Eurialo, lo faremo!

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  5. Io adoro sia la Sicilia che visitare castelli…… quello che mi ha colpito di più tra i quattro è quello di Eurialo

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  6. La Sicilia è talmente grande da visitare che per me è sempre una continua scoperta! La prossima estate vorrei ritornarci per cui salvo questo articolo come promemoria sulle mete!

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  7. Ne conosco molto bene 2 su 4,a questo punto alla prossima vacanza in Sicilia devo recuperare la visita a Mussomeli e Mazzarino.

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